Visitare Benevento: un tuffo nell’epoca dei Sanniti

L’Italia è ricca di luoghi affascinanti e caratteristici e da nord a sud ha un’offerta turistica così varia che nessuno può restare deluso, anche dai centri più piccoli: visitare Benevento, ad esempio, può riservare davvero delle sorprese!

Benevento è tra le città più antiche della nostra penisola, risalente addirittura al paleolitico, come dimostrano i numerosi ritrovamenti di palafitte risalenti a quel periodo e rinvenuti nella zona di Castelvenere.

La storia di Benevento sarebbe legata a quella dei Sanniti, i quali vi posero un insediamento tra i due fiumi, Sabato e Calore.

In seguito, la città ha visto l’avvento dei Romani e, alla caduta del loro impero, dei Longobardi, che, a seguito delle distruzioni messe in atto dal generale Narsete, trovarono una città in ginocchio e una popolazione molto variegata.

Infatti, la popolazione beneventana era il risultato di influenze sannite, romane, gote e bizantine, devastata da carestie, pestilenze e conflitti.

Come raggiungere Benevento

La città dispone di una stazione ferroviaria ed è facilmente raggiungibile con i treni giornalieri da Napoli e Caserta, mentre, nel caso in cui optiate per l’aereo, dovrete atterrare all’aeroporto di Napoli Capodichino e raggiungere la città in auto.

Il nostro consiglio è quello di affidarvi ad un servizio di noleggio con conducente, come quello di Elite Cars.

In questo modo, potrete raggiungere la città in totale comfort da qualunque punto, che sia la stazione o l’aeroporto, e di girarla con la guida del vostro autista, che vi saprà consigliare le località migliori da visitare e che condurrà l’intero viaggio in base alle vostre esigenze.

Benevento cosa vedere

Come ben avete potuto intuire dalla nostra introduzione, Benevento è una città ricca di storia e dal patrimonio culturale davvero notevole.

Visitare Benevento, in sostanza, è un vero e proprio tutto nel passato!

Nonostante i secoli e le dominazioni che si sono susseguiti su questo territorio, la cultura dei Sanniti è ben riconoscibile e gli stessi beneventani ne sono una fiera espressione.

La visita non può che iniziare dal Duomo, situato nel centro storico di Benevento, dalla facciata romanica e il campanile quadrato in blocchi di pietra. Dell’antico complesso, si è conservata la cripta della chiesa primitiva, che conserva ancora gli affreschi trecenteschi, mentre tutto il resto della struttura risale al XX secolo.

Una visita merita il Museo del Sannio, nel quale vi consigliamo di dare priorità alle sale dei Sanniti, in cui sono presenti resti provenienti dalle necropoli di Caudium, come statue greche, e altri di origine romana e longobarda, ma anche statue egizie.

Inoltre, una sezione di questo museo ospita oggetti dell’arte italiana realizzati tra il ‘300 e il ‘900.

Accanto al museo, troverete la chiesa di Santa Sofia, eretta per volere del duca longobardo Arechi II nel 762, che volle basarne l’architettura sulle forme della sua tenda!

Altro pezzo di storia imperdibile è il Teatro Romano, realizzato sotto l’Imperatore Adriano, ma anche l’Arco di Traiano, la Cattedrale e l’ex chiesa di Sant’Ilario hanno il loro fascino, così come l’ex convento di San Felice, dal carattere tipicamente sannita.

Un altro luogo degno di nota è il giardino metafisico del Convento dei Domenicani, al cui interno sono ben visibili colonne romane, capitelli e colonne moderne, nonché il Mercato del Sannio, che si tiene in piazza Roma, dove potrete imbattervi in bancarelle caratteristiche, dove acquistare anche il torrone locale, l’olio di oliva artigianale e del vino davvero eccellente.

Insomma, Benevento è davvero una città singolare e imperdibile!

Visitare Matera: molto di più, oltre ai Sassi!

Visitare Matera? Non limitatevi solo ai sassi!

Se avete deciso di visitare Matera attratti dal fascino dei suoi Sassi, sappiate che la città ha anche tanto altro da offrire!

Infatti, il capoluogo della Basilicata, conosciuto anche come Città dei Sassi e Città Sotterranea, è diventato famoso per i suoi storici rioni Sassi, proclamati Patrimonio dell’umanità dall’Unesco già nel 1993.

Tuttavia, pur essendo i Sassi la principale cosa da vedere a Matera, è anche vero che questa città ha tante altre bellezze, che le sono valse la qualifica di Capitale europea della cultura per il 2019.

Matera è tra le città più antiche al mondo e a testimoniarlo sono gli insediamenti umani, risalenti già al paleolitico. 

Da lontano, è possibile ammirare il bellissimo paesaggio rupestre che circonda questa città, luogo prediletto per tanti eventi espositivi di rilievo nazionale ed internazionale e che da solo vale un week end a Matera. 

Matera cosa vedere

I sassi di Matera

Tutti conoscono Matera anche con il nome di città dei Sassi, ma i Sassi di Matera cosa sono davvero?

Questi nascono come nucleo urbano, che si è sviluppato all’interno delle grotte naturali scavate nella roccia.

In seguito a successivi modellamenti, si sono trasformati in strutture complesse, all’interno di due larghi spazi naturali: il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano.

La loro architettura dimostra come l’uomo sia stato in grado di adattarsi all’ambiente e al contesto naturale, scavando la calcarenite del banco roccioso, per costruire le abitazioni fuori terra, e utilizzando i pendii per controllare le acque e i fenomeni meteorici.

Parco della Murgia Materana

Parco della murgia materana
Vista dall’alto del Parco della murgia materana. Foto: isassidimatera.com

I Sassi si trovano su uno dei versanti del canyon scavato dal torrente Gravina, mentre sull’altro versante si estende il Parco della Murgia Materana, ossia il Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano.

Il suo paesaggio rappresenta il contesto in cui sorsero quei luoghi e si è sviluppato nel tempo, con la formazione di insediamenti urbani solo sul versante che ospita i Sassi.

Il territorio del parco ospita gli insediamenti più antichi, tra cui la Grotta dei Pipistrelli, in cui sono stati rinvenuti resti risalenti al paleolitico, i villaggi neolitici di Murgia Timone, Murgecchia e Trasanello, a nord, i villaggi della Selva e il villaggio Saraceno.

Le Chiese Rupestri mostrano come si sia evoluto l’uomo dalla preistoria al cristianesimo.

In particolare, quelle di maggior rilievo e attualmente visitabili sono:

  • la chiesa di Santa Maria de Idris, situata nello sperone roccioso del Monterrone, che domina il Sasso Caveoso; da qui, si può godere di un panorama sensazionale sulla città e sulla Gravina;
  • la chiesa di Santa Lucia alle Malve, risalente all’VIII secolo e primo insediamento monastico femminile dell’ordine benedettino, contenente dipinti murali di incredibile bellezza;
  • la chiesa di San Pietro Barisano, la più grande delle chiese rupestri di Matera: al di sotto del suo pavimento, è stato rinvenuto il primo impianto rupestre, datato tra il XII e il XIII secolo.

Cattedrale di Matera

Costruita durante il medioevo, l’imponente Cattedrale di Matera è circondata da una serie di altri edifici, quali la chiesa di San Giovanni Battista, la chiesa di San Domenico e quella di Santa Maria della Valle Verde, situata sulla via appia.

Tali costruzioni andarono a costituire un vero e proprio centro urbano, inizialmente concentrato intorno alla Cattedrale in cima alla collina della Civita, che divide in due il Sasso Barisano e il Sasso Caveoso.

Centro storico

Dopo la visita ai Sassi di Matera, vale la pena fare un salto anche nel centro storico, situato sul piano che delimita in alto i Sassi.

Anche il centro storico della città di Matera è caratterizzato da quella sovrapposizione di strati urbani rinvenibile nel resto della città.

Proprio nella centrale piazza Vittorio Veneto, è possibile ammirare alcune aperture, dalle quali si vede il livello originario del luoghi al di sotto della piazza, chiamati ipogei.

Questi sono così articolati da creare una sorta di città sommersa, che si ricollega ai Sassi, ed è possibile trovarvi strutture rupestri come la grande cisterna Palombaro Lungo, le cui pareti arrivano a ben 15 metri e navigabile fino a pochi anni fa!

Le vie del centro storico collegano diverse piazze della città, formando l’asse settecentesco della città, così definito perché iniziò a prendere forma dalla fine del 1600.

Inoltre, passeggiando tra le strade del centro, è possibile visitare Matera, ammirando palazzi e chiese di particolare rilievo per la storia della città.

Come raggiungere Matera

Per raggiungere Matera, esistono una serie di opzioni:

  • in treno, attraverso le Ferrovie Appulo Lucane, che collegano la città a Bari, in quanto non è ancora collegata alla rete delle Ferrovie dello Stato;
  • in autobus, attraverso il servizio di autobus extra urbani low cost;
  • in auto: dalla costa tirrenica, immettendosi sull’autostrada Salerno-Reggio Calabria, in direzione potenza, per poi seguire per Metaponto lungo la SS 407 Basentana, fino alle indicazioni per Matera; dalla costa adriatica, seguendo l’autostrada Bologna-Taranto fino all’uscita di Bari nord, proseguendo per la zona industriale, verso Altamura-Matera, imboccando quindi la SS 96 e la SS 99; dalla Calabria, percorrendo l’autostrada Reggio Calabria-Salerno, uscendo a Sibari e immettendosi sulla SS 106 Jonica per Taranto, da cui prendere l’uscita Matera; dal Salento, con la SS 106 Jonica fino all’uscita per Matera;
  • in aereo: l’aeroporto più vicino è quello di Bari Palese, a 60 km di distanza; in alternativa, vi sono l’aeroporto di Brindisi a 140 km e l’aeroporto di Napoli a 250 km.

NCC aeroporto

Da quanto detto, appare evidente come Matera non sia molto ben collegata, per cui, il nostro consiglio è quello di optare per un servizio noleggio auto con autista, prenotandolo direttamente dall’aeroporto.

In questo modo, potrete godervi in tutto relax il vostro viaggio e affidarvi alla guida esperta di chi conosce il luogo.

Servizio autista

In particolare, infatti, scegliere il servizio di autista vi permetterà di vivere la vostra esperienza di viaggio senza lo stress del traffico, delle zone a traffico limitato e del parcheggio.

In questo modo, non dovrete preoccuparvi di sbagliare strada e potrete godervi a pieno il magnifico panorama rupestre che circonda Matera, senza pensare ad altro!

Terme di Saturnia: una spa all’aria aperta!

In Toscana, c’è un luogo in cui è possibile rilassarsi, senza pensare a nient’altro che al proprio benessere, e in cui prendersi cura del proprio corpo, in mezzo alla natura: le terme di Saturnia.

Nel cuore della Maremma toscana, le terme di Saturnia sono una spa a cielo aperto, una sorta di spiaggia libera del benessere, a cui può accedere chiunque e senza pagare nessun biglietto d’ingresso.

Sembra strano vero?

Eppure, conosciute anche come Cascate del mulino, queste sono tra le terme in Toscana più conosciute e accessibili al pubblico.

Terme di Saturnia dove si trovano?

Questa località termale si trova, appunto, in Toscana, in provincia di Grosseto, a 200 km da Firenze, a soli 3 km dall’ingresso al piccolo borgo medievale di Saturnia e facilmente raggiungibili, pur essendo in aperta campagna.

Per raggiungere le cascate, sono organizzati pullman turistici molto di frequente, ma il nostro consiglio è quello di servirvi della macchina o, meglio ancora, di un noleggio con conducente.

In particolare, potrete trovare qui tutte le informazioni relative ad auto con autista, così da poter organizzare i vostri spostamenti in anticipo e in assoluta libertà!

Le cascate attraggono turisti durante tutto l’anno: dai semplici curiosi a coloro che vi si recano periodicamente, per usufruire dei numerosi benefici delle cascate.

Terme di Saturnia informazioni

L’acqua termale di questo sito è sulfurea ed esce dal sottosuolo, con una portata di circa 800 litri al secondo, garantendo così un ricambio d’acqua ottimale, mentre la sua temperatura si mantiene costante sui 37°C.

In passato, l’odore di zolfo, il calore e il vapore acqueo che vengono sprigionati hanno reso questo luogo oggetto di numerose leggende: tra queste, in una si raccontava delle cascate come del passaggio verso gli inferi, del quale si serviva il diavolo.

Oggi, ben lungi dall’essere la bocca dell’inferno, sono stati confermati piuttosto i benefici delle acque termali di Saturnia, attraverso analisi complete delle sue caratteristiche chimiche: ciò l’ha resa un’attrattiva per tutti gli amanti del benessere termale e delle attività fangoterapiche.

Per maggiori informazioni visita il sito web delle Terme a questo link: https://www.termedisaturnia.it

Terme di Saturnia benefici

A seguito degli studi condotti dall’Università di Pisa e di Siena, è stato evidenziato come l’acqua di Saturnia sia un’acqua di tipo minerale omeotermale, la cui composizione chimica è risultata essere sulfurea, carbonica, solfata, bicarbonato-alcalina e terrosa.

In particolare, essa contiene due gas disciolti, ossia idrogeno solforato e anidride carbonica, che la rendono salutare per pelle, apparato respiratorio e apparato muscolo scheletrico, mentre i sali minerali disciolti in essa ammontano a 2,79 grammi per litro.

Inoltre, gli effetti benefici sulla pelle e sugli apparati digestivo, circolatorio, motorio e del ricambio sono accentuati dalla presenza all’interno dell’acqua del Plancton Termale.

La sorgente di acqua termale ha origine in un cratere vulcanico e fuoriesce per 500 metri, lungo il ruscello naturale, il Gorello, dando vita alle suggestive cascate, che, scorrendo, alimentano una serie di piscine naturali, scavate nella roccia.

All’interno di queste piscine, è possibile rilassarsi, immergendosi nell’acqua calda o facendosi scorrere addosso i getti delle cascate: un vero e proprio massaggio!

Terme di Saturnia orari e prezzi

L’ingresso è gratuito e gli orari di accesso sono liberi, per cui è possibile immergersi nelle calde acque termali anche di notte; tuttavia, il sito non è molto illuminato, per cui è bene portare con sé una torcia.

Ma è possibile accedere alle terme di Saturnia in inverno? Bene, proprio perché aperte 24 su 24, l’accesso alle terme è consentito in qualunque momento, non solo del giorno, ma anche dell’anno: l’unico consiglio che ci sentiamo di darvi è quello di portare con voi un accappatoio e dei vestiti di ricambio.

Ciò vale anche nel caso in cui decidiate di recarvi alle terme in piena stagione estiva, ma di notte: anche nei caldi mesi estivi, uscire dalla calda acqua termale alle più fresche temperature notturne può portarvi qualche brivido, se non siete bene attrezzati!

A disposizione dei bagnanti, inoltre, c’è un parcheggio pubblico, non a pagamento, ma non vi sono servizi igienici né spogliatoi, salvo quelli messi a disposizione dal bar lì accanto.

Visitare i dintorni

Durante la vostra permanenza alle terme libere di Saturnia, avrete il piacere di trovarvi nel cuore della Maremma toscana, in una posizione strategica, che vi permetterà di visitarne e apprezzarne i dintorni.

In pochi minuti, potrete facilmente raggiungere località come Saturnia, Pitigliano, Sorano, Sovana, Montemerano o Manciano: piccoli e caratteristici borghi, custodi di arte, tradizioni e cultura, ma anche della cucina e dei vini tipici della Maremma e della Toscana in generale.

Saturnia

Saturnia
Saturnia. Foto: termedisaturnia.it

A pochi chilometri dalle cascate del Mulino, si trova Saturnia, un piccolo borgo medievale, dove sono stati rinvenuti molti reperti archeologici, a dimostrazione del fatto che questa terra fu popolata già da prima dell’insediamento degli etruschi.

Il borgo di Saturnia è il luogo ideale per trascorrere il tempo dopo una giornata alle terme, potendo fare una passeggiata nel suo centro storico e affidarvi ad una delle tante trattorie che la popolano, per sperimentare l’accoglienza e i prodotti tipici toscani.

Sovana

Sovana
Sovana. Foto: termedisaturnia.it

Una delle più importanti città dell’entroterra maremmano, di origine etrusca, sorge su uno sperone di tufo e le sue strade sono lastricate con mattoni rossi.

Se scegliete di visitare Sovana, tappa obbligata sono piazza del Pretoria, tra le 100 piazze più belle d’Italia, la chiesa di santa Maria, il palazzo pretorio, la cattedrale, il palazzo dell’archivio e la necropoli etrusca, dove vi sono le famose tombe rupestri, tra le quali meritano una visita quella di Ildebranda, dei demoni alati, del Tifone e quella della sirena.

Pitigliano

Pitigliano
Pitigliano. Foto: termedisaturnia.it

Anch’essa risalente ad epoca etrusca, la cui prova è ben evidente nelle aree archeologiche che la circondano.

Nel XVI secolo, fu il rifugio prescelto da tanti ebrei, in fuga dallo Stato Pontificio e che fondarono qui la propria comunità, con relativo quartiere ebraico e la sinagoga, esistenti e visitabili tutt’oggi, tanto che oggi questo caratteristico borgo è definito Piccola Gerusalemme.

Di rilievo sono anche le fortificazioni, l’acquedotto mediceo, la cattedrale, il rione capisotto e il Palazzo Orsini.

Manciano

Manciano
Manciano. Foto: termedisaturnia.it

Paesino caratteristico della Toscana, che si sviluppa intorno alla collina, delimitato da mura risalenti al ‘200 e delle quali si conservano ancora in ottimo stato ampi tratti, una porta e alcune torri, delle quali alcune oggi adibite ad abitazioni.

Nei suoi stretti vicoli è possibile addentrarsi e perdervisi, per scoprire tutta la bellezza del suo centro storico, tra i suoi archi, piazze e scale.

Montemerano

Montemerano
Montemerano. Fonte: termedisaturnia.it

Una perla tutta rinascimentale, dominata dal suo castello medievale e ricca di storia e tradizioni.

Una visita meritano la piazza del Castello, le porte di difensive del periodo senese e la chiesa di San Giorgio, con gli affreschi e le opere degli artisti della scuola senese.

Curiosi di conoscere più da vicino questa incredibile bellezza naturale?

Auto con autista, Teme di Saturnia

Papa Alessandro IV: individuati i resti a Viterbo

Dopo mesi di ricerche e duro lavoro, alcuni studiosi hanno individuato il luogo di sepoltura dei resti di papa Alessandro IV, morto nel 1261.

Il team di studiosi è diretto dall’archeologo spagnolo Alberto Pichardo, che afferma che entro un anno e mezzo sarà forse possibile vedere le spoglie di papa Alessandro IV.

Sembrerebbe così risolto il mistero che da più di sette secoli avvolge la tomba di papa Alessandro IV: il punto di sepoltura sarebbe stato individuato nel terreno sottostante la cattedrale di san Lorenzo, a Viterbo, la città dei papi.

Così, il giallo della scomparsa della tomba di quello che fu Rinaldo di Jenne sembrerebbe aver trovato una soluzione.

Ma di cosa si tratta?

A quanto pare, nell’area al di sotto del palazzo dei papi, della piazza antistante e della cattedrale di San Lorenzo, è stata individuata una serie di tombe, cripte e cunicoli. Alcune testimonianze, affermano che in quest’area sotterranea abbia avuto sepoltura Alessandro IV.

Nel 1257, infatti, per sfuggire dal nemico Manfredi di Sicilia, il pontefice si trasferì a Viterbo e spostò lì la sede pontificia, che vi rimase per i successivi 20 anni, vedendo succedersi ben 8 papi: ciò fece guadagnare alla città laziale il nome di Città dei papi.

Chiesa di San Lorenzo
Cattedrale di San Lorenzo. Foto: visit.viterbo.it

Alla morte del papa, la sua tomba fu nascosta nella cattedrale, per evitare che fosse saccheggiata e profanata, ma nessuno è mai riuscito a trovare la stanza segreta in cui fu riposto.

Ben 114 anni fa, fu un camerlengo a cercare la tomba, ma senza aver avuto successo. Da allora, non è stato fatto altro scavo, fino al 2011.

Dal 2011, infatti, è in corso un progetto scientifico di ricerca, che ha coinvolto esperti di tutto il mondo, sotto la guida dell’archeologo Alberto Pichardo.

Alberto Pichardo Gallardo
Archeologo Alberto Pichardo Gallardo. Foto: albertopichardo.wordpress.com

Pichardo e gli altri studiosi del team hanno studiato ben 80 bolle papali e 800 pergamene, per risalire all’esatto luogo di sepoltura e in seguito verificare l’esistenza di una zona anomala, una cripta, al centro della piazza, nella quale è stata evidenziata la presenza di oggetti ferromagnetici, che potrebbero essere la copertura di tombe.

La cripta contiene due tombe ed è raggiungibile attraverso un cunicolo, che inizia da sotto la cattedrale. Qui sembra vi sia anche la tomba di Letizia Bonaparte, nipote di Napoleone Bonaparte, nonché un muro di quello che fu un tempio etrusco-romano.

Una sensazionale scoperta archeologica, compiuta grazie all’incrocio di 18 diverse tecniche geofisiche, utilizzate per sondare il terreno all’interno e all’esterno del duomo e del palazzo papale.

Tuttavia, per portare alla luce quanto scoperto dal team, servono opere concrete; lo stesso Pichardo ha stimato l’ammontare dei costi da sostenere per la riesumazione delle spoglie intorno agli 8 milioni di euro!

Un lavoro che ci auguriamo non si fermi per mancanza di fondi!

Assisi: la terra di San Francesco e Santa Chiara

Assisi è sempre stato uno dei borghi più famosi d’Italia, nel cuore dell’Umbria, arroccato su di una collina da cui domina la valle sottostante.

Santuario a cielo aperto, Assisi porta indelebili i segni del passaggio di San Francesco e Santa Chiara: chiese, cripte e luoghi miracolosi, tappa fissa di migliaia e migliaia di fedeli.

Informazioni su Assisi

Città di origine romana, poi insediamento dei Goti, in seguito dei Longobardi, durante il medioevo Assisi diventò comune indipendente ed ebbe un notevole sviluppo, in particolare grazie ai movimenti monastici, come quello dei Benedettini.

Presepe napoletano nella Basilica Superiore di San Francesco d'Assisi
Presepe napoletano nella Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi

Assisi oggi è Patrimonio Mondiale UNESCO e paese di San Francesco d’Assisi, a cui è dedicata la splendida basilica situata sul monte Subasio, simbolo della cristianità e complesso dall’indubbio valore artistico.

Cosa vedere ad Assisi

Basilica di San Francesco. San Francesco morì in una piccola chiesa, la Porziuncola, per poi essere portato all’interno delle mura di Assisi, dove papa Gregorio IX lo proclamò santo già due anni dopo la sua morte e posò la prima pietra di quella che oggi è la Basilica di San Francesco.

Basilica San Francesco
Basilica San Francesco d’Assisi

Dopo quattro anni, la basilica era pronta: due chiese sovrapposte che sembrano un’unica roccaforte. La Basilica infatti è formata da una Basilica superiore e una inferiore e da una cripta, nella quale è posta la tomba del Santo.

In queste due chiese vi è il meglio dell’arte italiana:

  • le storie di San Martino, dipinte da Simone Martini;
  • la Cappella della Maddalena e otto Storie dell’infanzia di Cristo, ad opera di Giotto;
  • un affresco di Cimabue nel transetto;
  • i 28 quadri raffiguranti la vita di San Francesco, affrescati da Giotto.

Nella chiesa inferiore, la Cripta ospita i resti di San Francesco: un’urna di pietra, chiusa da sbarre in due griglie di ferro, e sulla tomba una lampada con l’olio offerto ogni anno da una diversa regione italiana

Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola. Questa basilica si trova a 4 km da Assisi centro e fu costruita per proteggere uno dei luoghi più significativi della vita di San Francesco. La Porziuncola è una piccola chiesetta della Basilica e in cui il Santo compose il Cantico delle Creature e dove morì il 3 ottobre 1226.

Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola
Basilica di Santa Maria degli Angeli in Porziuncola

Basilica di Santa Chiara. Santa Chiara rimase affascinata dalla predicazione di Francesco, tanto che a 18 anni scappò dalla sua ricca famiglia per seguire lui e i primi frati nella chiesetta di Santa Maria degli Angeli. La chiesa fu costruita subito dopo la morte di Santa Chiara, dove vennero portate le sue spoglie. La sua facciata è realizzata in pietra bianca e rosa e divisa in tre diverse sezioni da cornici orizzontali.

Degni di nota sono sicuramente il Crocifisso dell’Oratorio, che parlò a San Francesco nell’Eremo di San Damiano e alcune reliquie dei due santi. Nella cripta è custodito il corpo di Santa Chiara: dietro una grata, in un sarcofago realizzato con la pietra del Subasio, vi sono i suoi resti.

Tempio di Minerva. La facciata del tempio di Minerva risulta conservata in modo impeccabile, con le sue sei colonne dal capitello corinzio che poggiano direttamente sulla scalinata. Si ritiene che questo tempio fosse dedicato ad Ercole, ma deve il suo nome al ritrovamento di una statua femminile. Fu utilizzato come carcere, poi per abitazioni e botteghe, in seguito come sede del consiglio cittadino e nel Medioevo fu trasformato nella chiesa di Santa Maria sopra Minerva. Infine, nel ‘600 fu adattata con forme barocche e dedicata a San Filippo Neri.

Tempio di Minerva
Tempio di Minerva Assisi. Foto: I luoghi del silenzio

Piazza del Comune. È la piazza principale di Assisi, costruita dove fu il foro romano e abbellita dal Tempio di Minerva, dal Palazzo dei Priori e dalla Torre del Popolo.

Duomo di San Rufino. Anche se l’importanza della Basilica di San Francesco è fuori discussione, in realtà il principale luogo ecclesiastico ad Assisi è il Duomo di San Rufino, in quanto è la chiesa più antica del paesino umbro, ma è anche un importante luogo di culto francescano, poiché è qui che si ritiene furono battezzati San Francesco e Santa Chiara ed è sempre qui che San Francesco tenne la sua prima predicazione.

Palazzo Vallemani e Pinacoteca Comunale. Situato nella piazza del Comune, il Palazzo Vallemani fu affrescato da pittori umbri e toscani e ospita la Pinacoteca Comunale, dove vi sono affreschi risalenti al Medioevo e al Rinascimento e provenienti sia da edifici religiosi che civili di Assisi e dintorni. Tra questi, i più rilevanti sono una Maestà di Giotto e alcuni dipinti del Perugino.

Palazzo Vallemani
Palazzo Vallemani Assisi. Foto: visit-assisi.it

Rocca Maggiore. La Rocca Maggiore è il bastione che domina Assisi e dintorni, voluta da Federico Barbarossa e dove soggiornò anche Federico II di Svevia. Da qui oggi si può fare una passeggiata suggestiva tra le mura di Assisi e godere di una vista e di un panorama magnifici.

Rocca Maggiore di Assisi
Rocca Maggiore. Foto I luoghi del silenzio

Oltre alle attrattive religiose, artistiche e culturali, non dimenticate che siete in Umbria e qui un altro punto di interesse su cui soffermarsi è la cucina umbra: sostanziosa, territoriale e genuina!

Non potete di certo rinunciare ad un tagliere con miele, Umbricelli, bruschette con olio locale e tartufo!

Umbricelli con tartufo
con tartufo. Foto: Hotel Ilgo

E poi il pasto continua con gli stringozzi e con gli umbrichelli: si tratta di pasta fatta in casa molto doppia, che si sposa perfettamente con sughi di maiale, di lepre o di cervo.

Se capitate durante il periodo invernale, è bene sapere che il farro è protagonista di questa zona e delle sue zuppe

E ancora carne locale, pecorino e dolci tipici, come la Rocciata, una sorta di strudel.

Allora? Cosa ne pensate di Assisi come vostra prossima meta?

Assisi, Basilica di San Francesco

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